Non è in assoluto la mia prima volta, ma molto tempo è passato dall’ultima volta che ho partecipato ad una sfilata.
E certo, a rendere il tutto più originale e nuovo per me è stato il luogo dove si è svolta la manifestazione: l’ospedale Sant’Eugenio di Roma, per la precisione il salone di ematologia. Non esattamente un luogo frivolo, dove proprio non ti aspetti di vedere delle ragazze sfilare in passerella. Ma lo scopo di Vanessa Foglia, la stilista, era proprio quello: portare una ventata di allegria e colore, regalando un momento di serenità e gioia a persone che lì vivono o hanno vissuto momenti di sofferenza e fatica. Non a caso a sfilare per “Abitart” non sono state indossatrici professioniste (a parte la bella Alexandra Lia) ma dottoresse, infermiere ed ex pazienti del reparto di ematologia, oltre alla guest star Sirena Monica Imelda Lambertini, amica di Vanessa Foglia nonché principessa.
«Non voglio vestire il corpo di una donna, ma l’anima di una persona» recita lo slogan. E in effetti la collezione primavera-estate 2015 di Abitart è un gioco di magia, con abiti fatti per risvegliare la gioia di vivere che ognuno di noi ha dentro di sé. Indossare gli abiti di Vanessa Foglia è come entrare nel paese delle meraviglie, popolato di maghi, folletti, elfi; sgargiante di tutti i colori dell’arcobaleno: la scenografia è proprio così, tanto che da un momento all’altro ti aspetti di veder saltare fuori il Mago di Oz, o il Cappellaio Matto, o l’Uomo di Latta. Il tutto accompagnato dalla voce davvero notevole di Sally Moriconi (cantautrice marchigiana) che non a caso apre la sfilata con un vero inno all’allegria. Un invito a tirare fuori «il fanciullo che è in noi, quel fanciullo che spesso facciamo tacere» ma che «il contatto con un mondo pieno di emozioni e sensazioni dimenticate» può far riaffiorare, perché «la vera bellezza è dentro di noi».
I vestiti stessi sono magici, o meglio delle vere alchimie (come si chiama la collezione, “Sfere alchemiche”), perché mischiano in modo insolito stoffe e colori: righe, fiori, disegni geometrici, raso, seta, lino. Gonne ampie e largo uso di sottogonne di tulle (come è caratteristico della stilista); pantaloni ampi e morbidi a vita rigorosamente alta; corpetti e linee “fit and flare”; blazer trasparenti; dettagli di perle; borse e scarpe coordinate; cappellini maliziosi; tute e salopette; e sciarpe a volontà, un dettaglio che non manca mai. Ma sono magici anche perché si trasformano: gonne e maniche che si allungano e si accorciano; sottogonne che compaiono e scompaiono. Molto verde brillante, molto blu (a proposito, segnatevelo sul diario: il blu e specialmente il blu cobalto sono il trend della stagione), ma anche grigio, turchese, viola. La donna di Vanessa Foglia è “calda”, romantica, solare e un po’ misteriosa; a me fa venire in mente Mary Poppins: cosa tirerà fuori dalla valigia? E cosa ci sarà sotto quel vestito lungo fino a terra, giacca azzurra trasparente e gonna ampia con tre grandi balze?
«Sogna, ragazzo, sogna», recita l’attore Fabrizio Coniglio; e si potrebbe dire «sogna, signora, sogna». Perché gli abiti di Abitart sono fatti per questo: giocare (anche con se stesse), trasformarsi, cambiare, avere il coraggio di essere diverse.
Vanessa Foglia |
Nel mondo di Vanessa Foglia ho deciso di entrare pure io. Tante volta sono passata davanti a quelle vetrine. Tante volte ho esitato: è il coraggio di osare che spesso manca. Ma ora che ho questo blog – la mia palestra di stile – dove posso, appunto, giocare e trasformarmi, ho compiuto il fatidico passo!
In Vanessa Foglia world I decided to get me too. So many times I went in front of those windows. So many times I hesitated: it is the courage to dare that is often lacking. But now that I have this blog – my gym in style – where I can, indeed, play and transform me, I made the fateful step!
Dress: Abitart
Shoes: L’Autre Chose